NAPAL
Mostra Personale
a cura di Alessandro Paolo Mantovani
26 Ottobre – 16 Dicembre 2017
Inaugurazione 26 Ottobre dalle ore 19.00
STRADEDARTS
Urban Gallery 1988 Milano
Largo dei Gelsomini 6, Milano
NAPALPLANET
Il lavoro di Napal, rispecchia una ricerca non solo estetica, ma fortemente interiore, ricca di significati e simboli, crea un contesto metafisico e onirico, dalla poetica raffinatamente fiabesca. La mano dell’artista cattura elementi, riprende cose e persone, produce una moltitudine di luoghi al fine di essere successivamente assemblati, riesce con maestria a comporre immagini ricche di fascino dalle surreali atmosfere riproducendo un ambiente che va oltre la realtà. La sperimentazione del maestro, attraverso una costante ricerca illustrativa riesce a leggere dentro, alla scoperta di spazi occulti dove arrivano echi del mondo reale, dove la realtà viene dimenticata per lasciare posto alla capillare fantasia. Un visionario con dimensioni psicologicamente multiformi, detentore di memorie e attualità, di ironie e misteri, fortemente influenzato da nuove forme di comunicazione, che esercitano sulla sua sensibilità nuovi rapporti e proporzioni con lo spazio. Artista con orizzonte senza confini e repertorio d’immagini ecclettico: volti, paesaggi, animali, luoghi non luoghi in rapporto come elementi facenti parte di un tutto in continuo divenire. Lo spazio dei suoi quadri si compone di superfici che non trattengono il soggetto ma lo fanno scorrere lungo una dimensione transitoria, che nega il senso del tempo e dello spazio. Effetti pirotecnici in un caleidoscopio di colori abbacinanti che giocano sull’effetto sorpresa e di spaesamento percettivo, un’arte la sua dalla natura molto introversa con immagini che suggeriscono e raccontano ogni volta una nuova storia multiforme anzichenò. La poesia pittorica diventa un mezzo per vedere oltre la realtà e rappresentare con forme nuove il regno dell’inconscio, un codice figurativo con oggetti e figure che appartengono alla vita comune, una vera rivoluzione che propone un nuovo stile di vita privilegiando l’immaginazione e la vita interiore di ogni individuo. Il surrealismo suggerisce il compito supremo della sua arte, ossia la partecipazione cosciente e attiva alla prossima rivoluzione culturale, il riconoscimento universale del più importante movimento artistico mai esistito chiamato Urban Art. Buon viaggio su NapalPlanet.
Alessandro Paolo Mantovani
ABOVE GROUND
L’esigenza innata di creare, di produrre arte “pubblica”, che si ramifichi nei luoghi ed arrivi alla gente, è per Napal la costante di tutta la vita. Fin dal 1986 l’urgenza espressiva lo porta ad avvicinarsi al movimento dei writer nella Gold Coast, in Australia, dove inizia il suo percorso a soli 10 anni. Dipingerà poi in molti altri luoghi, da Roma a New York, a Parigi, Londra, Berlino, Salonicco, Istanbul, Barcellona. Adesso arriva a Milano, con una personale che inaugura un capitolo di svolta per stile e suggestioni. Portare la propria visione del mondo nello spazio urbano, ricodificarlo, raccogliere idee e diffonderle tra le persone, è da sempre uno dei suoi obiettivi. L’arte per Napal è esigenza interiore e ricerca costante, un meticoloso diario dell’evolversi del proprio io. Per più di trent’anni ha portato avanti un discorso personale credendo nella centralità alla propria opera, dipingendo senza mai apparire formalmente in pubblico, restando appartato, effettivamente underground. La mostra Above Ground presenta una nuova fase, intrapresa dall’artista alla ricerca di un linguaggio ancor più diretto, derivato dall’evoluzione stilistica dei passaggi precedenti. Un’estetica nuova, un approccio multidisciplinare, che produce una fusione tra urban art e illustrazione, tra pittura del Novecento e arte digitale. Le tematiche si caratterizzano adesso per un dichiarato registro onirico e surreale, affrontate con approccio sensibile e fortemente ironico come, da sempre, è per Napal la visione del mondo. La mostra è frutto di un lavoro intenso, che spazia dai graffiti, all’illustrazione digitale, al muralismo. Viaggio creativo tra espressioni diverse, la pittura è intesa come un linguaggio vivo e in divenire. Napal si affaccia sulle Avanguardie del Novecento attraverso il filtro di De Chirico, Magritte, Depero, Picasso, dai quali volutamente accoglie le suggestioni, ironicamente filtrate e reinterpretate in chiave attuale. Ri-presenta la materia pittorica della tradizione, combinandola con l’influenza immateriale del nuovo media digitale. Così il linguaggio surrealista, la pittura grafica dei futuristi e l’arte del manifesto si contaminano col più attuale codice del graffitismo urbano e dell’illustrazione vettoriale, in una sintesi inedita e ben organizzata. Una creatività esente da vincoli, quella di Napal, che si modula nel luogo o sul supporto, sia esso la strada, la tela, il museo o la galleria, rimanendo inevitabilmente libera e in costante evoluzione.
Lidia Bruno