SOMETIME IN THE FUTURE

KOOL KOOR – Solo Exhibition
6 Giugno – 8 Luglio 2017

Stradedarts, Largo dei Gelsomini 6 – Milano 

a cura di Alessandro Mantovani

“Sometime in the future” è la prima ed unica mostra di Kool Koor in Italia e per questo evento eccezionale, l’artista ha deciso di esporre diverse opere (tra cui quelle delle serie “black gold” e “green gold”) che, nel loro insieme, offrono un’interessante prospettiva sulla sua abilità nello sfruttare il colore, i riflessi e il movimento. Alcuni di questi sono i primi quadri realizzati a Milano. Kool Koor inizia la sua carriera artistica a New York verso la metà degli anni ’70, durante il boom del Writing e, già all’inizio degli anni ’80, espone i suoi lavori in tutto il mondo affiancando artisti come Haring e Basquiat. Le sue opere si trovano esposte in diversi musei tra cui il Metropolitan Museum di New York, il Museo di Groningen in Olanda e al Museo di Belle Arti di Mons in Belgio. A metà degli anni ’80, determinato a intraprendere la propria strada, l’artista si allontana dalla scena del Writing newyorkese per lavorare all’estero. Inizia così a collaborare esclusivamente con gallerie che non si occupano di street art, segnando nella sua carriera l’inizio di una lunga serie di incredibili nuovi progetti. Artista visionario, Kool Koor spende gli ultimi venticinque anni affinando la sua tecnica di scrittura automatica e le sue metropoli futuristiche senza mai lasciarsi imprigionare dalla ragione e facendo sì che siano le sue emozioni a guidare il suo tratto e la sua pennellata, maturando una sempre maggiore consapevolezza. Le sue tele si compongono di elementi in contrapposizione fra loro, di espansioni e di compressioni. Sopra lo sfondo monocromatico appaiono dettagliatissimi “geroglifici” formati da curve, cerchi, angoli, linee e archi che, considerati singolarmente, ricordano elementi urbani e architettonici: autostrade, incroci, ponti, tetti di grattacieli e facciate di palazzi inclinati come fossero alghe marine in mezzo alla corrente, in costante movimento. Osservate da una certa distanza, le opere di Kool Koor sembrano finestre che si spalancano su un’altra dimensione: vernici nere opache e metallizzate si sovrappongono sullo sfondo creando l’illusione dello spazio infinito nel quale fluttuano entità connesse e intrecciate. La brillantezza degli inchiostri color oro produce effetti diversi secondo la posizione dello spettatore: il colore appare più intenso se visto da vicino e si dissolve in una nebbia sottile se osservato da una maggiore distanza. Le sue ultime opere sono il frutto di questi anni di esplorazione: linee eleganti si piegano, sfumano e si trasformano, accompagnando chi le osserva in un viaggio senza fine tra l’equilibrio architettonico e i riflessi della luce. Con la gentilezza di un sospiro, Kool Koor ci fa avvicinare, per poi spazzarci via, lasciandoci liberi di vagare dentro i suoi magnifici labirinti.

“Sometime in the Future” is the first solo exhibition for Kool Koor in Italy. For this historical event he selected artworks from his series black gold, green gold and a few others that when seen together present an intriguing overview of his control of reflection and movement. Also present are a few of the very first paintings he created in Milano. Kool Koor started his artistic journey in NYC during the mid 70’s graffiti art boom and by the early 80’s he was exhibiting his unique creations side by side with Haring and Basquiat world wide. His artwork can be seen in museum collections such as The Metropolitan Museum in NYC, The Groningen Museum in The Netherlands and The B.A.M in Belgium.  Intent on taking his own path in the mid 80’s, Kool Koor left the NYC graffiti scene and opted to exhibit exclusively in galleries not focused on graffiti or street art abroad. A long list of amazing projects unfolded. A true visionary, Kool Koor spent the last 25+ years refining his automatic writing and futuristic metropolises. Never knowing… only intuitively feeling, letting each pen and brush stroke guide him while steadily acquiring insight and growth. Kool Koor’s creations are featured by contrasting areas of extension and compression within the canvas. Against an almost monochromatic backdrop plane there appears extensively detailed ‘hieroglyphs’ consisting of splines, circles, angles, lines, wheels and arches. Taken individually, they resemble urban and architectural elements – highways and crossroads, bridges, peaks of skyscrapers and facades of buildings leaning, like seaweed under the current, in constant vibrance, both organic and mechanic. Seen from a distance, the canvases appear to be windows to another dimension: the background of interlaid opaque and metallic blacks is perceived as an infinite universal space, in which the interconnected and intertwined entities are drifting. The shimmering golden glow of ink causes a variety of effects, depending on the position of the viewer. The color becomes more intense while looking closely and dissolves in a mist, when observed from a far. His current work is the fruit of those golden years of exploration. Elegant lines bend, blend and transform taking the viewer on a never ending journey within architectural balance and the reflection of light. With the ease of a gentle whisper Kool Koor lures us closer then sweeps us away to freely wonder around inside his magnificent labyrinths.